CANTIERE APERTO: WHAT ELSE?

Come quasi fosse per mitosi o per meiosi, i MurAttori di volta in volta si moltiplicano. Ed è stato così che una sera, due dei nostri fedeli cantieranti ne hanno condotti in Teatro altri due, invitandoli a metter dentro il naso per la prima volta.

La serata di giovedì si è dunque aperta con due nuovi amici. Lui si chiama Carlo ed è un eccellente cuoco dal volto simpatico che per tutta la serata ha diretto i lavori culinari. Lei si chiama Nicoletta – per gli amici “Nico”- e ha alle spalle un’esperienza pluriennale di alta sartoria teatrale. A questo si aggiunge che ha un viso dolce, due occhi vispi, un’espressione sorridente con la quale è impossibile – e qui ci sta – non attaccar subito bottone o pezza, a voi la scelta.

Seguendo i suoi preziosi consigli abbiamo lavato il primo velluto-prototipo. Ricetta a base di sale, aceto e acqua. E poi l’immersione… Ah! Via finalmente tutta quella polvere secolare che sotto le fluide spinte dell’acqua si è via via dispersa in soluzione, resa in pochi attimi oscura e fanghigliosa. Le molecole dell’acido acetico hanno fatto guerriglia pesante a tutti i lepidotteri e agli altri cugini mangiavelluti! Acari kaput.

Mentre questa piccola battaglia molecolare si consumava nella quiete acquorea e silenziosa di un catino scuro poi messo in un angolo, poco a fianco si procedeva con la stessa solerte pazienza (quella delle serate precedenti), allo smontaggio degli altri velluti dai cuscini.

All’ala nord invece girava e rigirava come una trottola una betoniera carica di cemento pronta ad accogliere in qualche suo anfratto – inerte tra gli inerti – la tradizionale Barchina del Buon Vento preparata come di consuetudine da Diego. Il messaggio che la Barchina porta con sé si propone di offrire ai posteri, a coloro che verranno, ai fortunati che tra cent’anni la riscopriranno, un buono per un “papavero” omaggio al Bar Teatro.

Chiusura francese con una deliziosa Soup à l’oignon con crostini croccanti e profumatissimi e una torta sopraffina di pastafrolla leggera con crema di limone, fatta dall’amica Palmina.

Sarà che un colpo di fame ci ha colti all’improvviso ma sul finire della serata eravamo così intenti a goderci quella tiepida delizia appena spignattata che nessuno di noi ha avuto l’accortezza di girarsi verso la camera… e nella foto siamo venuti tutti di spalle.

Report dei lavori:

–       sezione “Biglietteria contemporanea”: realizzata caldana in cemento;
–       sezione “Restauro arredi storici”: continua la fase di recupero degli arredi e l’operazione di smontaggio dei velluti dai cuscini. Effettuata prova di lavaggio con sale, aceto e acqua su un velluto preso a prototipo;
–       Sezione “Cambusa”: Soup à l’oignon, torta di crema al limone

Durata dei lavori: 3 ore

Temperatura percepita: 5 gradi

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