Rachele Andrioli & Rocco Nigro

mer. 24 / 7 / 2019
ore 21.00
90 minuti
Biglietteria
Evento gratuito sino ad esaurimento posti
Tenuta Bigliana
A Santa Vittoria di Gualtieri.

 

Rachele Andrioli e Rocco Nigro
in concerto
alla Tenuta Bigliana

Il duo traccia un percorso preciso: una successione di arie popolari, di omaggi a voci femminili e di brani inediti. Si sale, un salto dopo l’altro, dalla musica tradizionale del Sud Italia alla canzone popolare Italiana (Matteo Salvatore, Rosa Balistreri, Gabriella Ferri, Domenico Modugno..) e del mondo (Edith Piaf, Amalia Rodriguez, Chavela Vargas…).

I due giovani autori e interpreti lavorano a una proposta musicale con una serie di tratti innovativi, bilanciata tra un ben radicato tratto salentino e una dimensione decisamente nuova che oscilla tra “world music” e nuove “sensibilità musicali” contemporanee.

Malìe, Maldimè e Maletiempu sono le pubblicazioni discografiche prodotte dal duo. Hanno ottenuto un notevole successo di pubblico e critica anche in ambito internazionale.

“Per un musicista salentino d’oggi, tutto nasce laddove tutto ha radice, cioè dalla tradizione. La relazione profonda con la tradizione è sentita come originaria. Una faccenda più che profonda, quasi un’ossessione, con significati antichi, arcaici. Qualcosa di religioso, o meglio di devozionale, di cui non si può fare a meno.
I testi del repertorio popolare sembrano chiari ed espliciti ad una prima lettura, ma poi si rivelano pieni di sottintesi e di ambiguità.
Questa terra che ha il mare di qua e di là, ti fa esperto di quell’attesa poetica, ti ricorda un che di malinconico, di atlantico come nel fado portoghese. C’è, si riconosce, una malinconia salentina in musica”.

Rachele Andrioli e Rocco Nigro

voce, tamburi a cornice Rachele Andrioli
fisarmonica Rocco Nigro

Appunti sul paesaggio

Nel XVIII secolo la Corte Bigliana apparteneva al grande latifondo del Conte Antonio Re, che si estendeva fino al Canton Scuro. Antonio Re fu uno dei più importanti protagonisti della Rivoluzione reggiana del 1796.

Alla fine del XIX secolo la tenuta del Conte Re viene frazionata e la Corte Bigliana acquistata dalla Banca Agricola Commerciale di Moncalvo di Asti.

Nel 1920, il 31 luglio, la Cooperativa Agricola di S. Vittoria acquista per mezzo della Federazione delle Cooperative agricole di Reggio Emilia le tenute delle corti Bigliana, Capitaglia, Castellaro Superiore o Vecchio, Castellaro Inferiore o Nuovo (costruito nel 1917-18), Bocchina, Barchessa Vecchia o Cà Rossa, Barchessa Nuova o La Barchessa, Cà Bassa.

Nel novembre del 1925 la Tenuta Bigliana viene rivenduta alla famiglia Benelli, industriali di Brescello, produttori della nota spongata.

Dal 1934 al 1951 si succedono vari proprietari, tra cui la Società Istituto Di Espansione Automobilistica, cosiddetta I.D.E.A., la ditta Treves di Bonfili di Venezia, la Società Riunione Adriatica di Sicurtà (R.A.S.) di Trieste, fino alla Società Cooperativa Agricola “La Libertà”.

Vittorio Parenti e don Angelo Melegari, parroco di Santa Vittoria, sono stati i promotori della nascita di quest’ultima. Fondata il 20 ottobre 1950 e composta da 120 soci, prende possesso proprio nel 1951 di 250 ettari della Tenuta Bigliana attraverso la Cassa per la Formazione della Piccola Proprietà Contadina, diventando la più grossa Cooperativa socialdemocratica della provincia di Reggio.

Viene premiata con diversi diplomi e medaglie d’oro per l’allevamento bovino. Dal punto di vista agricolo, negli anni, incentra la propria produzione soprattutto sulla coltivazione di riso arboreo, di cocomeri, meloni, zucche, ortaggi di cui diviene una delle maggiori e apprezzate produttrici locali.

L’azienda agricola si sviluppa in un contesto ambientale ideale per la sosta, l’alimentazione e la nidificazione di specie faunistiche protette: nel 1990 ha ottenuto l’autorizzazione Provinciale per la creazione di un’azienda Faunistica e Venatoria nonché caccia stanziale e migratoria di più di 300 ettari.

Gian Luca Torelli

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