Black Boy

mar. 11 / 6 / 2019
ore 21.30
mer. 12 / 6 / 2019
ore 21.30
75 minuti
Biglietteria
Intero = 14 euro
Ridotto < 30 = 8 euro 
Ridotto < 14 = 4 euro

Black Boy
Théâtre du Mantois

Prima nazionale

Black Boy, recentissima creazione del Théâtre du Mantois (Francia), debutta in prima nazionale a Gualtieri. Lo spettacolo, nella sua versione italiana, è stato realizzato in collaborazione con il Teatro Sociale.

Pubblicato nel 1945, Black Boy è un romanzo dello scrittore statunitense di origine afroamericana, Richard Wright. Il romanzo di matrice autobiografica racconta la gioventù di Wright nel sud degli Stati Uniti, fra Mississippi, Arkansas e Tennessee, sino al momento della fuga verso nord a Chicago, alla ricerca di un approdo sicuro.

Wright affida alle pagine del suo romanzo il drammatico racconto degli anni della segregazione razziale durante i primi decenni del ventesimo secolo: sullo sfondo i linciaggi del Ku Klux Klan, la totale mancanza di giustizia, le impiccagioni e le esecuzioni sommarie perpetrate dai bianchi sui neri. Violenza, sfruttamento, pregiudizi e irrisione divengono tuttavia stimolo inderogabile per la ricerca di un riscatto sociale e culturale da parte dello scrittore.

Nell’epopea personale di Wright l’uscita dalla subalternità si concretizza quasi immediatamente nella ricerca di un arma di lotta politica nella scrittura: il mezzo letterario diviene strumento per una redenzione personale e generazionale al tempo stesso. Wright parlando della propria storia descrive infatti la condizione di un’intera generazione di ragazzi afroamericani passati come lui attraverso il razzismo più feroce.

Il primo a recensire Black Boy in Italia nel 1946 è Elio Vittorini su “Politecnico”. Il testo nel nostro paese sarà pubblicato l’anno successivo nella collana Politecnico di Einaudi con il titolo Ragazzo negro e fa parte di quel pezzo di letteratura americana che viene scoperta e diffusa tra gli anni Trenta e Quaranta in risposta alla politica di autarchia culturale perpetrata per oltre un ventennio dal regime fascista.

A partire dal romanzo autobiografico di Wright, Jérôme Imard ha ideato una particolarissima trasposizione teatrale. Attraverso una precisa partitura i tre linguaggi con cui è costruito lo spettacolo si contaminano alla perfezione. La narrazione espressiva di Jérôme Imard riporta in vita le pagine autobiografiche del giovane Wright. La slide-guitar e la voce di Olivier Gotti, con una serie di blues larghi e ritmati, costruiscono talvolta gli scenari assolati del sud degli States, talvolta le fumose atmosfere delle bettole dei sobborghi afroamericani. Ed infine il live painting di Benjamin Flao, illustratore dotato di una tecnica sorprendente, tratteggia con pochi colpi sfuggenti di pennello i personaggi evocati dal testo.
In questa dinamica lo spettatore viene catapultato direttamente nel sud degli Stati Uniti, negli anni Venti del secolo scorso.

Black boy del Théâtre du Mantois è uno spettacolo che parla di segregazione, razzismo e migrazioni. Nonostante racconti vicende di quasi un secolo fa, è oggi quanto mai attuale.

regia, adattamento, interpretazione Jérôme Imard
composizione musicale, esecuzione (guitar lapsteel) e canto Olivier Gotti
illustrazioni dal vivo Benjamin Flao
collaborazione artistica Eudes Labrusse
coproduzione Théâtre du Mantois et Festival Blues sur Seine
con la collaborazione di Spedidam e di Collectif 12
versione italiana realizzata in collaborazione con Teatro Sociale di Gualtieri
traduzione del testo dal francese Chiara Zambelli