It’s app to you – O del solipsismo

dom. 24 / 7 / 2016
ore 17.30

It’s app to you – O del solipsismo
Bahamut

L’uomo è padrone delle proprie scelte? Quando noi diciamo sì anziché no lo abbiamo detto noi o qualcuno lo ha detto al posto nostro? Qual è il limite della nostra libertà?

Queste domande sono il motore principale di “It’s app to you”, spettacolo nato dall’idea di mettere in scena un videogioco, un sistema in cui le scelte sono limitate e già prestabilite da algoritmi matematici. La ricerca sulla realtà virtuale ci ha portato ad indagare non soltanto il rapporto dell’uomo con la tecnologia ma soprattutto il rapporto dell’uomo con se stesso di fronte alla tecnologia. L’uomo, a differenza dei personaggi dei videogiochi, è libero di agire, di scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità limitate e finite? Così nella scrittura è maturata l’idea di confondere i due piani, di creare un videogioco che sceglie il giocatore e non il contrario, di incastrare il giocatore all’interno della virtualità.

Algoritmo è il creatore del videogioco, figura divina sottoposta ad una condanna, quella di scrivere eternamente nuove storie per il gioco, da sempre si tiene sveglio a forza di caffè. 46 è il personaggio del videogioco, una ragazza che si risveglia morta nella sua stanza. 46 sceglie il suo giocatore dalla platea, Luigi, spettatore solipsista, alter ego umano di Algoritmo, fermamente convinto che tutto il mondo sia solo il frutto della sua immaginazione. Luigi dovrà scaricare sul suo cellulare “It’s app to you” un’applicazione per poter governare e muovere 46. Lo scopo del gioco è trovare l’assassino di 46 e ucciderlo. Nella ricerca degli indizi, tra tutorial, dialoghi impossibili e sfide da superare, nello sforzo di comunicare l’una con l’altra, realtà e virtualità si scontrano. Ai confini della scena Algoritmo, insieme tecnico luci e audio, per tutto il videogioco da la voce a 46 doppiandola in diretta. Il solipsista alle prese con 46 avrà un attimo di respiro soltanto durante i caricamenti del gioco durante i quali sfogherà al pubblico le sue più urgenti intuizioni sul mondo. Luigi tenterà in tutti i modi di scardinare i limiti di 46, che molto lentamente riuscirà a progredire portando Luigi a riflettere sui propri limiti e a riconoscere le somiglianze tra sé e 46. Il precipitare degli eventi porterà i due personaggi a sovrapporsi fino ad una fatale sostituzione finale. L’uomo solipsista finirà intrappolato nella realtà virtuale. Un personaggio totalmente privo di libertà ed un altro convinto che l’intero mondo dipenda dalla sua volontà, si accorgeranno di essere due facce della stessa medaglia. Il videogioco porterà il più presuntuoso degli uomini ad affrontare l’evidenza del suo limite e, seppure il solipsista continuerà a credere nel suo potere, il gioco avrà la meglio

regia Leonardo Manzan
con Andrea Delfino, Paola Giannini, Leonardo Manzan
drammaturgia Camilla Mattiuzzo