Tiresias

Tiresias
Bluemotion

Qualcosa nel crepuscolo in arrivo
sussurra di non tormentarsi le mani.
Non importa ciò che oggi perdiamo.
Non è ancora domani.
Giorgina Pi

Tiresia è il veggente che sa, che conosce ciò che si dovrebbe fare. Fa paura ascoltarlo, il suo corpo conturba, è al di fuori dell’ordine naturale, è un corpo che vive più sessualità, più età in una vita. Quando i suoi occhi smettono di vedere iniziano a leggere il futuro. Tiresia è un’entità che nell’Ade custodisce le risposte, è tramite tra l’umano e il divino. È fuori dalla retorica del potere, è continuamente una frattura nella narrazione, e con le sue vizze mammelle – per dirla con Eliot – vive in mezzo alle piccole cose, non è gerarchico nel sapere e nell’esperire.

Tempest lo osserva vagare: ragazzino timido, giovane donna che scopre amore e chiaroveggenza, anziano solitario e molto altro. Accanto divinità antiche si mischiano con noi stanchi alla fermata dell’autobus, un piccolo parco di periferia diventa bosco sacro e il mito denuncia intima. Tante vite in una vita, tante e tanti noi in continua metamorfosi per rimanere ciò che scopriamo di essere. Tiresia è via d’uscita alla natura, le sue tante e sfrontate vite sfidano l’ordine naturale, sorpassano le regole sessuali e la gerarchia del tempo: Tiresia è simultaneità.

Siamo sempre soggetti in divenire,
Sempre sul punto di diventare altro
Rosi Braidotti

Tra vecchi dischi e nuove impressioni, un corpo solo, quello di Gabriele, all’ora viola, sospesa tra giorno e notte, segue orme poetiche e sonore, per le strade di un mondo che morendo rinasce. Hold your own/Resta te stessa corteggia Tiresia di Eliot che identifica l’indovino nel poeta, che sa unire il misterioso tema dell’origine insieme alla veggenza del non ancora. Facciamo allora che i versi siano in carne ed ossa, proprio come nella Spoken Word Poetry, mettiamoci in cerchio ad ascoltarli.

La nostra vita di adesso è lacerata e frastornata da ferite ancestrali dovute a questa nuova peste e da pressioni soffocanti causate dalla ferocia rinnovata del capitalismo. Difficile trovare la forza di restare se stesse/i. Abbiamo chiesto aiuto a chi non ha bisogno di guardare per sapere. Tiresia per noi è un rito. “Tiresia, vienici a parlare” chiede Tempest. Stavolta ti ascolteremo. Siamo qui che vogliamo capirti. Sappiamo che vedi fino in fondo nel passato, tu non perdi la memoria come noi, non ti preoccupi di piacere, sei povero, vecchio, vagabonda, sporco, trans, in mezzo alle cose, sempre imprevisto.

un progetto di BLUEMOTION
da Hold your own/ Resta te stessa di Kae Tempest, traduzione di Riccardo Duranti
regia Giorgina Pi
con Gabriele Portoghese
dimensione sonora Collettivo Angelo Mai
bagliori Maria Vittoria Tessitore
echi Vasilis Dramountanis
costumi Sandra Cardini
luci Andrea Gallo
accompagnamento Benedetta Boggio
una produzione Angelo Mai/Bluemotion
ringraziamenti Comune di Ventotene, Massimo Fusillo, Cecilia Raparelli, Terrazza Paradiso
foto Simone Cecchetti, Claudia Pajewski, Lau Chourmo

Premio Rete Critica 2020
Premi UBU 2020/2021
— Miglior Nuovo testo straniero/ Scrittura drammaturgica
— Miglior progetto sonoro/ Musiche originali
— Miglior attore/Performer
Kae Tempest Leone d’Argento 2021

Quando
mercoledì 6 luglio
giovedì 7 luglio
ore 21.30

Durata
50 minuti

Biglietteria / Prenotazioni
Intero > 14 €
Ridotto under 30 > 8 €
Ridotto under 14 > 4 €
Vai alla Biglietteria

Nel programma di
Stagione 2022
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— Nuove produzioni

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