LA CONTESSA FRA I SESSI: LA MENTE E L’ANIMO

La contessa fra i sessi - Nicolò Cecchella_004

Fumando come di consueto una sigaretta, siede al tavolo di un caffè di Firenze La Contessa Maria. Quando il poeta, dalla sua scrivania, racconta la vicenda sono passati già molti anni, ma il ricordo conserva ancora il fascino di quell’enigmatica figura. Ormai anziano lo scrittore ripercorre le conversazioni, le visite e le uscite a teatro seguite a quel primo incontro, ricostruendo in scena la storia di un’amicizia attraversata da momenti d’imbarazzo, divergenze e incomprensioni, ma soprattutto da una disinteressata complicità.

Abbandonarsi alle pulsioni in nome di una genuina sincerità verso la propria natura umana e al flusso di piacere e dolore che attraversa la vita, sono i principi che guidano la travolgente cacciatrice di uomini, personaggio che da il titolo all’adattamento dell’Interrogatorio della Contessa Maria, romanzo di Aldo Palazzeschi edito postumo nel 1988. Contrapponendosi al perbenismo ipocrita e costrittivo della borghesia di inizio Novecento che la ripugna e contemporaneamente ne è attratta, la Contessa sostiene a testa alta le sue scelte, ma nasconde una profonda moralità e solitudine che traspaiono chiaramente dalla raffinata interpretazione di Eugenio Mastrandrea – nel ruolo dello scrittore è invece Riccardo Ricobello.

Superando le differenze di genere e concentrando in sé un desiderio universale innegabile e irreprimibile, l’attore e regista di La Contessa fra i sessi, primo lavoro della giovane compagnia che debutta al Festival Direction Under 30, concepisce un disegno spaziale che, con pochi elementi rappresentativi del mobilio, divide il palco in ambienti e una linea registica asciutta che, grazie all’equilibrio interpretativo dei due attori, consegna agli spettatori il testo mantenendone il ritmo, la leggerezza e l’ironia originali.

Mentre la sua ombra elegante si proietta sul fondale, la seduttrice impenitente si gira ancora una volta invitando l’ospite invisibile, o forse i presenti, a raggiungerla. Accettare e liberarsi dalle inibizioni e costruzioni sociali oppure ritrarsi e preferire una vita appartata e schiva. Due atteggiamenti e valori opposti che contrastano in scena, ma convivono nella realtà dell’autore e di ogni persona, uomo o donna che sia. Come Perelà è fumo, in qui i personaggi sono ombre e proiezioni dell’animo umano. D’altronde sarà lo stesso Palazzeschi a dire, pensando al proprio stratificato personaggio: “Maria sono io”.

Recensione allo spettacolo La contessa fra i sessi
di Eugenio Mastandrea
a cura di

Elena Ciciani