VOLT
Le mille e una notte è una straordinaria raccolta di racconti nata a Oriente oltre 10 secoli fa da un crogiolo di culture differenti. Mille e una sono le innumerevoli storie che Shahrazād inventa ogni sera per distrarre il re persiano Shahriyār dall’intento di ucciderla. Le mille e una notte sono un mosaico senza tempo, un viaggio attraverso l’animo umano e la fantasia, tra luoghi reali e immaginari, con personaggi indimenticabili, oggetti magici, passioni avvincenti e sfide tra il bene e il male.
Le mille e una notte non è solo un racconto di racconti: è un simbolo che incarna l’arte del raccontare come atto di trasformazione, capace di svelare nuovi mondi e riscrivere le regole del presente. È questa forza creativa, universale e inesauribile, che ispira l’ottava edizione di Volt, invitando i giovani partecipanti a esplorare l’immaginazione come strumento per comprendere e reinventare sé stessi e la realtà che li circonda.
I laboratori teatrali si trasformeranno in officine di storie, dove le vicende narrate ne Le mille e una notte diventeranno materia viva per la creazione di nuovi racconti. Attraverso il gioco della narrazione, i partecipanti potranno scoprire la capacità delle parole di plasmare idee, emozioni, relazioni e ogni voce potrà trovare il proprio spazio per raccontare e reinterpretare. Le azioni collettive e le coreografie daranno forma visibile all’energia del gesto e del movimento, creando quadri che celebrano il potere di inventare mondi e di viverli.
Questa edizione di Volt vuole essere un percorso collettivo nell’inesauribile forza dell’immaginazione. Ciascun partecipante diverrà un vortice di energia creativa e il grande spettacolo finale sarà il detonatore di tutte quante queste energie, che verranno sprigionate assieme!
fotografie dai laboratori – foto Lorenzo Benelli
Le mille e una notte
SPETTACOLO FINALE COLLETTIVO
sabato 3 maggio – ore 17.00
presso Cava Malaspina – accesso da viale Po
Al centro de Le mille e una notte incontriamo l’epica figura di Shahrazād, simbolo ancora oggi della resistenza del femminile alla violenza del maschile: di fronte all’odio del re persiano Shahriyār nei confronti del genere femminile, Shahrazād deciderà di agire. Shahrazād arresterà – attraverso la forza della narrazione – la scia di violenza nei confronti delle spose del sovrano che vengono uccise immancabilmente dopo la prima notte di nozze. Shahrazād si offrirà essa stessa come sposa e attraverso la tessitura dei suoi racconti immobilizzerà il sovrano Shahriyār e la sua sete di violenza in una tela fatta di innumerevoli storie.
Shahrazād diventa così sacerdotessa di un rito di sospensione della morte. Un Aracne abilissima nel tessere storie, che immobilizza il proprio carnefice rendendolo incapace di avverare i propri propositi. La narrazione ne Le mille e una notte ha un potere fortissimo, un potere di congelamento della morte, di sospensione del tempo, di infinita dilazione del presente.
Shahrazād – alla guida di questa ottava edizione – ha illuminato il percorso dei laboratori di Volt: da lei abbiamo tratto mille e uno insegnamenti. Ci ha ricordato l’importanza di resistere all’ingiustizia e di opporsi alla violenza e che l’arte del raccontare è un atto di trasformazione, capace di svelare nuovi mondi e riscrivere le regole del presente.
In una società nella quale la violenza di Shahriyār riaffiora ancora sotto nuove maschere, abbiamo provato ad aprire gli sguardi e costruire gli strumenti per contrastarla. Ci siamo chiesti cosa significa essere liberi, avere coraggio, abbiamo indagato le molteplici forme della bellezza, abbiamo provato a comprendere cosa voglia dire “voler bene” a qualcuno.
Il grande evento finale collettivo celebrerà la conclusione spettacolare dei percorsi di ciascun laboratorio: sarà l’occasione per condividere e presentare al pubblico quell’esplosione di emozioni, di pensieri e di azioni che Volt, ancora una volta, ha saputo accendere.
Lo spettacolo si aprirà con un volo di palloncini rossi* per ricordare tutte le donne che sono state vittime di violenza per mano dell’uomo, dai tempi lontanissimi de Le mille e una notte fino ai giorni nostri.
* I palloncini in lattice naturale e lo spago in corda di juta sono biodegradabili
I laboratori, gli spettacoli
Del coraggio
La voce che grida. Cucire il silenzio
a cura di Francesco Garuti
con l’assistenza di Eleonora Bruccoleri
Shahrazād fronteggia la violenza di un re ferito. Con le bambine e i bambini abbiamo cercato di capire perché la sua voce sia abbastanza potente da vincere la paura e in che modo le parole possano rivelarsi armi più efficaci delle spade. Che cosa significa davvero essere coraggiosi? È possibile trasformare il mondo senza ricorrere alla forza? Quando, grazie alle storie, abbiamo trovato anche noi il coraggio di affrontare ciò che ci spaventa? Shahrazād ci ha guidati a riflettere sul potere della parola, sul coraggio di chi sceglie di resistere narrando e sull’importanza di non tacere di fronte all’ingiustizia.
Della libertà
La voce che salva. Tessere un tappeto volante
a cura di Magda Mantovani
con l’assistenza di Domiziana Cuffari e Barbara Camellini
Shahrazād è prigioniera in un palazzo dove ogni notte può essere l’ultima. Attraverso la narrazione rag- giunge la libertà. Abbiamo chiesto ai bambini che cosa significhi essere liberi: è davvero poter fare tutto ciò che si vuole, o la libertà è piuttosto qualcosa che si costruisce insieme? Discutendo con loro di diritto all’istruzione, senso di responsabilità civile e libertà di espressione abbiamo conosciuto meglio Sheraza- de, che, con la sua voce, ha spalancato la porta a un futuro diverso anche per tutte le altre donne, fino ad allora condannate all’oblio di un regime brutale.
Del sacrificio
La voce che libera. La metamorfosi del Sovrano.
a cura di Davide Villani
con l’assistenza di Alessia Artoni e Barbara Camellini
Shahrazād sceglie di restare accanto al sovrano non opponendo alla violenza altra violenza, ma usando la parola e l’ascolto. Non pretende di cambiarlo con la forza o con l’imposizione, ma gli offre uno spazio in cui le storie diventano ponti di comprensione. Il sovrano, inizialmente chiuso nel proprio dolore e nella propria rabbia, lentamente riscopre il valore dell’empatia, dell’ascolto e dell’attenzione all’altro. La figura di Sherazade ci racconta qualcosa di profondo sul nostro modo di vivere le relazioni, dove imparare a vedere e ascoltare davvero l’altro può cambiare radicalmente il nostro modo di amare e di essere amati.
Della resistenza
La voce che disegna. Il tempo che non dorme
a cura di Tommaso Monza
con l’assistenza di Elisa Aldrovandi e Sara Di Bello
Shahrazād ogni notte racconta una storia per restare viva. Non usa la forza, non scappa, non grida: rac- conta. Il tempo è un elemento fondamentale nella sua strategia. Cosa ci insegna la sua pazienza? C’è qualcosa nella nostra vita che richiede tempo e resistenza per cambiare? Perché la creatività è una forma di resistenza? In che modo l’arte e la narrazione possono contrastare la violenza? Abbiamo scoperto che anche le parole possono costruire giustizia, un po’ alla volta, come un ricamo paziente.
Della bellezza
La voce che rifrange. Oltre lo specchio.
a cura di Federico Russo
con l’assistenza di Gloria Bott
Abbiamo provato a immaginare Shahrazād come l’eroina di una fiaba profondamente contemporanea. In un mondo che premia l’apparenza, la sua bellezza può trasformarsi in una condanna. Eppure, invece di soccombere, Shahrazād sovverte le regole: non si affida alla bellezza del suo corpo ma alla parola. Raccontando, sfugge alla morte e scardina un potere che si nutre di silenzio e controllo. In un tempo che consuma, lei insegna ad aspettare. In un amore che possiede, lei insegna a scegliere. Che cosa è dunque la bellezza? Abbiamo provato a cercarla in tutte le sue numerose espressioni.
Dell’incanto
La voce che tramanda. Custodire le storie
a cura di Claudia Rossi Valli
con l’assistenza di Francesca Bonfatti
Le storie di Shahrazād risalgono a tempi antichissimi. Narrare significa proteggere e tramandare un’eredi- tà preziosa: la memoria collettiva che attraversa i secoli e giunge fino a noi. Ogni racconto, infatti, è come un filo capace di unire popoli e storie di ogni epoca. Oggi siamo ancora capaci di tessere simili fili? Ci siamo domandati come poter preservare la nostra capacità di ascoltare e raccontare, riscoprendo la voce come strumento per creare comunità e custodire l’antico fuoco racchiuso nelle storie narrate oralmente.
VOLT è un progetto promosso da Associazione Teatro Sociale di Gualtieri che offre e mette a sistema una serie di laboratori di teatro gratuiti rivolti agli alunni e alle alunne dell’Istituto Comprensivo di Gualtieri e Boretto. Per questa ottava edizione 2024/2025 sono sei i laboratori attivati.
I laboratori teatrali sono pensati come percorsi di formazione, apprendimento creativo e sano divertimento, per sviluppare maggiore coscienza individuale e migliore relazione con gli altri. I laboratori, inoltre, sono intesi come “esperienze differenziali” rispetto ad altre attività del tempo libero e alla didattica scolastica. Si sperimenterà con il linguaggio e con la voce, con il corpo e il movimento, con lo spazio e con il tempo; si giocherà, si danzerà, si reciterà; si ragionerà di tematiche rilevanti della società contemporanea discutendole con la leggerezza e lo sguardo dei più piccoli.
Per raggiungere questi obiettivi Volt prevede la congiunzione di più elementi: un unico tema generale, comune a tutti i laboratori, che possa stimolare numerose e differenti interpretazioni; uno spettacolo finale collettivo, nel quale i laboratori delle primarie e delle secondarie di I° concorrono insieme alla sua realizzazione complessiva; un contesto paesaggistico per la realizzazione dello spettacolo che offra un’esperienza di teatro inedita e comunitaria; e inoltre tre esiti finali per i laboratori delle scuole dell’infanzia aperti alla cittadinanza.
Laboratori a cura di
Scuola Primaria di Gualtieri (tempo normale)
Claudia Rossi Valli si forma come danzatrice al corso di teatro danza della Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano e continua la propria formazione in Italia e all’estero. Nel 2012 vince una borsa di studio per ADF American Dance Festival (USA). Come interprete danza per Compagnia Teatro Danza Tiziana Arnaboldi (CH) dal 2014 al 2017. E’ danzatrice della Compagnia Zappalà Danza (IT) dal 2015 e dal 2016 della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Parallelamente all’attività da interprete, Claudia porta avanti il proprio interesse per la coreografia. Nel 2016 fonda insieme all’artista Tommaso Monza la Compagnia Natiscalzi Danza Teatro, ospite dei più importanti Festival nazionali. Nel 2020 diventa artista associata della Compagnia Abbondanza/Bertoni. Claudia lavora come insegnante di danza contemporanea, teatro danza e composizione coreografica dal 2013, guidando corsi differenti, da progetti speciali per non-danzatori a corsi di perfezionamento e avviamento professionale.
Perchè VOLT: dopo aver conosciuto da vicino la realtà del Teatro Sociale di Gualtieri, ciò che rappresenta per il territorio e come porta avanti il proprio pensiero artistico e progettuale, e dopo aver assistito da curiosa spettatrice allo spettacolo finale dell’edizione di Volt 2019, sono sinceramente contenta e grata di entrare a far parte di questa squadra. Un impegno importante che cerco di portare avanti è quello di condividere con colleghi ed allievi le mie esperienze come artista, per continuare a crescere insieme e portare passione e divertimento nel gioco-serio del teatro e dell’arte del movimento.

Scuola Primaria di Gualtieri (tempo pieno)
Dopo gli studi di scultura fatti all’accademia di Brera di Milano si avvicina al teatro danza e alla danza contemporanea. Negli anni ha potuto studiare e lavorare con i maestri dell’arte coreutica nazionale e internazionale, legandosi particolarmente alla compagnia Abbondanza/Bertoni.
Ad oggi è coreografo e assieme a Claudia Rossi Valli ha fondato la compagnia Natiscalzi DT presente in diversi festival italiani fra i quali OrienteOccidente, Vignale Monferrato Festival, Fabbrica Europa.
Tommaso Monza è sostenuto nella sua produzione da diversi enti oltre alla compagnia Abbondanza/Bertoni, quali : fondazione Piemonte dal Vivo, cid cantieri, Anghiari dance hub, Marche Teatro, Teatri di Vita, Officine Caos, Residenze Idra, Teatro Due Mondi.
Perche VOLT? Il progetto Volt mi è parso subito un ottimo processo artistico con un obbiettivo molto alto: una comunità teatrante. La visionarietà del progetto mi ha dato la carica per prenderne parte!

Scuola Primaria di Gualtieri (tempo pieno)
Laureato in Agraria, Francesco Garuti si forma come attore presso l’Accademia Nico Pepe di Udine esplorando anche la danza e la commedia dell’arte. La passione per lo studio della maschera lo porta a perfezionare non solo le tecniche di recitazione ma anche quelle di costruzione delle maschere: partecipa a un laboratorio con la compagnia Familie Flöz di Berlino presso il Centro Teatrale Umbro. Conclusa l’accademia, lavora come attore e creatore di spettacoli con diverse compagnie, sia in Italia che all’estero. I suoi lavori, rappresentati anche in lingua francese, hanno debuttato e ottenuto diverse repliche in Francia e Svizzera. Dal 2021 collabora stabilmente con il Centro Teatrale MaMiMò, dove svolge il ruolo di attore e insegnante di recitazione.
Parallelamente si dedica alla scultura e, attraverso il progetto Alberi Comuni, utilizza il teatro e le sue competenze botaniche per promuovere la sensibilizzazione ecologica. Realizza opere pubbliche partendo dai tronchi di alberi abbattuti a causa di malattie, per farne strumenti di riflessione sul rapporto tra uomo e natura.

Scuola Primaria di Boretto (tempo normale)
Laurea triennale in Culture e Diritti Umani e laurea magistrale in Relazioni internazionali, conseguite entrambe presso la facoltà di Scienze Politiche dell’università di Bologna. Durante e dopo gli studi ha lavorato come educatrice presso Cooperativa I.G. di Villa Poma oltre a collaborare per diversi anni con Teatro Magro di Mantova, occupandosi di promozione e vendita spettacoli, performance e laboratori teatrali. Alla ricerca di stimoli costanti, continua a seguire corsi di formazione e seminari inerenti l’ambito teatrale, venendo in contatto con artisti come Mamadou Dioume, Horacio Czertok e Cora Herrendorf (Teatro Nucleo), Silvia Calderoni (Motus) e altri.
Perché VOLT: conosco il Teatro Sociale di Gualtieri come spettatrice e mi ha sempre trasmesso sensazioni accoglienti e stimolanti. Il progetto VOLT mi è subito parso un’occasione per mescolare la mia esperienza con quella delle persone che gravitano attorno al TSG e per lasciarmi contaminare. Senza tralasciare il fatto che, condurre laboratori teatrali, mi piace proprio.

Scuola Primaria di Boretto (tempo pieno)
Dopo la laurea magistrale in discipline dello spettacolo dal vivo conseguita all’Università di Bologna nel 2011, inizia la sua attività di educatore teatrale presso diverse scuole e associazioni nelle province di Parma, Reggio Emilia e Modena. Nel 2012 è tra i fondatori dell’Associazione Culturale “Le Rane” con sede a Castelnovo di Sotto (RE) dove svolge il ruolo di insegnante e formatore per bambini e adolescenti. Nel corso degli anni ha partecipato a seminari e laboratori con artisti importanti del panorama teatrale come Oscar De Summa e Antonio Fava.
Perchè VOLT? Da sempre credo che il teatro sia prima di tutto uno strumento formativo e non un fine, un trampolino di lancio per la scoperta della propria espressività e capacità relazionale.

Scuola Secondaria di Boretto
Federico Russo, danzatore freelance, inizia la sua formazione di danza dall’età di 5 anni. Dal 2014 al 2017 inizia a lavorare nella compagnia giovani di Virgilio Sieni. Si diploma in arti visive e figurative e decide di approfondire lo studio della danza e del teatro presso la formazione professionale internazionale “Studio XL”; questo passaggio gli ha dato l’opportunità di lavorare con realtà nazionali e internazionali e conoscere coreografi e compagnie di rilievo quali Flockworks (Germania), Yankalle (Israele), Aterballetto (Italia), Natiscalzi DT (Italia). Durante la formazione conosce il coreografo Roberto Tedesco, con il quale partecipa al progetto “Microdanze” di Aterballetto. Nel 2021 diviene danzatore per la compagnia Natiscalzi DT, partecipando a festival di rilievo nazionale e internazionale in spettacoli quali “Lo Schiaccianoci” , “Annotazioni per un Faust” e “Divino”. Dal 2015 ad oggi lavora con la disabilità: insieme alla cooperativa CORESS realizza e prende parte a produzioni artistiche dove ciò che è considerato “diversità” diviene forza ispiratrice da valorizzare.
Perchè VOLT? Volt lo definirei “un contenitore di condivisione”, capace di portare il gioco serio del teatro nel mondo dei ragazzi e studenti; dove proprio loro saranno protagonisti e fonte ispiratrice, oltre ad essere l’occasione per molti di scoprirsi e sperimentare; come lo sarà per me. Un luogo per potermi mettere in gioco, apprendendo e confrontandomi con un team esperto, portando la mia esperienza da danzatore. Sono grato e felice di entrare a far parte di un processo artistico così alto e stimolante.

Spettacolo finale 2024, foto Lorenzo Benelli
Contatti
Associazione Teatro Sociale di Gualtieri
Rita Conti — 348 358 0805
volt@teatrosocialegualtieri.it